Domenica  2 settembre 2007

SOS ANIMALI

In via Rio Molino apre l'ospedale dei ricci:
salvata la prima paziente

BOLZANO.  Porcospini malati, tranquilli, la musica sta per cambiare. Il 24 settembre prossimo apre i battenti in via Rio Molino il primo ospedale attrezzato per soccorrere ricci, pipistrelli e piccoli mammiferi selvatici.

L'iniziativa è del Crab (Centro recupero avifauna di Bolzano) che da anni si occupa di curare animali feriti e di restituirli alla natura e di "Sos Ricci" di Reggiolo (Reggio Emilia), l'unico Centro specializzato in Italia per la cura di questi piccoli mammiferi.
L'ambulatorio troverà spazio vicino alla Giardineria comunale, dove il Crab ha già la sua sede: " Lì - spiegano i responsabili del progetto - i cittadini potranno portare subito, senza tentare il dannoso "fai da te", tutti i piccoli selvatici in difficoltà.  Per contattarci basterà chiamarci al numero di telefono 199 444 430 che sarà attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette".

La decisione è stata presa dopo l'ennesimo salvataggio , effettuato in extremis, che ha visto protagonista una mamma riccio.  L'allarme è scattato pochi giorni fa quando  al Crab si presenta una signora che dentro una scatola tiene un porcospino gravemente ferito, che lei ha cercato di aiutare, senza risultati.


Mamma riccio gravissima     

Il riccio che gli esperti si trovano davanti è speciale: si tratta di una femmina (che stava allattando) di "Erinaceus concolor" o "Riccio orientale", specie rarissima in Italia, presente solo in Alto Adige e nel Friuli orientale.
I volontari prestano il primo soccorso, ma si rendono presto conto, per l'ennesima volta, come il "fai da te" di cittadini armati di buona volotà, ma inesperti, produca effetti disastrosi.  Inizia così la corsa contro il tempo per salvare il porcospino.
Vincenzo Mulè, veterinario del Centro, dopo averla visitata e averle fatto una prima radiografia, non è ottimista: l'animale ha tutte le due zampe rotte, non curate da giorni, presenta lesioni serie all'addome, è disidratato e denutrito.
Claudio Calissoni, presidente del Crab, non molla.  Ogni sera nutre il porcospino, lo pulisce, lo fa bere da una siringa apposita.   Mamma riccio però risponde sempre meno.   A questo punto dal Centro di recupero parte un sos sul forum italiano dei ricci e una mail diretta a "Sos Ricci".  La risposta è immediata e scatta la catena della solidarietà.   Maurizio Azzolini, del centro direttivo, carica mamma riccio in macchina e corre a Reggio Emilia, dove Marina Setti, la biologa che dirige "Sos Ricci" (http://www.sosricci.it) ed il veterinario Pierfrancesco Bertoni, sono in attesa.  Poche ore dopo mamma riccio è in sala operatoria: è gravissima, ha una setticemia, le fratture sono molto brutte.


L'anestesia

Viene operata una prima volta per pulire l'infezione all'addome, messa in terapia antibiotica, le viene fatta la morfina per lenire il dolore che le impedisce di muoversi.  La voglia di vivere di mamma riccio, la tenacia del Crab e di "Sos Ricci" hanno la meglio e il porcospino supera la crisi.   Adesso è fuori pericolo.  Dovrà affrontare un nuovo intervento, che le farà recuperare definitivamente una zampa mentre l'altra rimarrà zoppicante.


La ripresa

La sua vita cambierà.  Non sarà più completamente libera ma trottolerà sotto gli occhi di Marina Setti, in mezzo ad altri ricci, in quattromila metri di parco. (v. f.)