AMBIENTE

UNA DONNA IN SIMBIOSI COI RICCI

di Carolina Jimenez


Marina Setti vive a Reggiolo e da anni si dedica silenziosamente alla cura dei ricci…sì avete capito bene dei ricci quegli animali spinosi che spesso troviamo morti ai margini della strada. Come tanti animali anche questo mammifero è sconosciuto e snobbato dalla maggior parte di noi ma la sensibilità di certe persone come Marina ha permesso ad alcune di queste creature ferite di tornare in libertà dopo essere state attentamente curate. Marina, che oltretutto ha due figli, una casa e un marito a cui dedicarsi, non si è mai sottratta da quello che lei vede come una missione e con tutto il suo amore, la sua forza e la sua determinazione da tre anni lotta per dare a questi ricci una dignità pari a quella di cani, gatti e perché no di essere umani. Chi pensa che un animale abbia meno diritti di noi esseri “superiori” farebbe fatica a spendere parte della propria vita a favore di questo volontariato ma se non fosse per persone come Marina, che non si arrendono davanti agli ostacoli e alla fatica cosa ne sarebbe stato di tanti animali, che a causa dell’uomo, hanno rischiato l’estinzione?

Il riccio è un mammifero ancora poco conosciuto e grazie all’attenzione prestata da questa concittadina ora ne sappiamo sicuramente di più tanto da poter intervenire su di esso con terapie e trattamenti seri ed efficaci. La sua alimentazione insettivora a base di scarafaggi, larve e lumache lo rende un valido alleato contro gli infestanti di orti e giardini mentre la nostra presenza è per lui un vero percorso a ostacoli fatto di decespugliatori, di diserbanti tossici, di tombini, di pozzetti e di piscine che in natura non esistono e che negli ambienti urbani, a cui loro si avvicinano sempre di più, diventano una minaccia di morte.

La loro etologia e cioè il loro comportamento è esattamente contraria alla nostra e forse è questo il motivo alla base della poca sensibilità che abbiamo verso questo spinoso vertebrato. Essi, infatti, utilizzano la maggior parte del giorno per dormire occupando solo sei ore notturne per svolgere le proprie attività, è in questa fase che essi diventano facili vittime delle automobili e il fatto di vederne uno durante il giorno dovrebbe preoccupare visto che risulta assai difficile per un riccio sano praticare attività diurna.

Le conoscenze raccolte negli anni hanno permesso a Marina di poter scrivere un libro che, grazie al patrocino del WWF, diventerà il primo volume dedicato interamente a questo sconosciuto abitante delle campagne. Purtroppo la mancanza delle originarie nicchie ecologiche ha costretto il riccio a distribuirsi nelle pericolose zone urbane, questo spostamento obbligato ha causato una forte diminuzione della popolazione dovuta agli innumerevoli pericoli della città; diventa quindi un dovere morale per i cittadini salvaguardarne e tutelarne la presenza attraverso approcci delicati e veloci. Proprio a fronte di queste emergenze è stato fondamentale per Marina potersi avvalere dell’opera di persone in grado di garantire una seria e costante collaborazione, una di queste è Pierfrancesco Bertoni, veterinario di Fabbrico, che si è prestato a conoscere e curare gli animali feriti che lei gli porta regolarmente e quasi “quotidianamente”. Io ho partecipato ad una visita e ad un’operazione effettuata su di un riccio che presentava due grossi tagli ventrali ed è stato indescrivibile assistere all’anestesia di un “esserino” tanto piccolo e indifeso e alla suturazione delle sue ferite (vedi foto), da ammirare è l’attenzione con cui Pierfrancesco tratta i questi mammiferi che, se solo fossero più conosciuti, sarebbero anche più amati e rispettati proprio come lo sono in altri paesi come la Svizzera e la Germania.

L’enorme e importante lavoro svolto da questa volenterosa donna ha portato all’attuazione di un importante progetto coadiuvato dal WWF e da vari volontari, atto a creare un’area riservata ai ricci, all’interno dell’Oasi dello Sculazzo che si trova inserita tra le valli di Novellara e Reggiolo all’altezza di Bernolda in direzione VILLA VALLE. Questa struttura, ancora in corso di lavori, sarà ultimata in poche settimane e così sarà per tutti possibile conoscere più da vicino questo simpatico e decisamente curioso abitante del nostro territorio che ha pieno diritto di vivere la sua esistenza in totale libertà, e magari sicurezza, quanto noi.

Chiunque fosse desideroso di dare il suo aiuto a questa opera sappia che sarà il benvenuto e che i volontari sono sempre carenti e molto ricercati.

Per chi volesse più informazioni circa l’oasi e la vita del riccio può contattare la redazione o visitare il sito www.animalieanimali.it che contiene l’intervista che Marina Setti ha rilasciato a Licia Colò, conduttrice del programma “Cominciamo Bene-Animali e Animali”.

 

Ritorna