Reggiolese ospite di Licia Colò, parlerà di ricci La biologa ha creato un'oasi riproduttiva per l'animale da tempo incompreso che sta scomparendo |
di GIACOMO SIRONI
REGGIOLO - Questa mattina su Rai Tre, alle 9,50, la dott. Marina Setti Covi, biologa di Reggiolo - da anni appassionata di ricerca e cura dei ricci - sarà ospite della trasmissione Cominciamo bene - Animali & Animali, presentata da Licia Colò. Un evento importante, almeno per la singolare passione della Setti che, con altri appassionati reggiani del WWF, stanno realizzando nelle valli tra Reggiolo e Novellara, in località Sculazzo, l'Oasi del Riccio. Un edificio in via di recupero ed area attigua, verranno attrezzati come “Ospedale dei Ricci”: mammifero docile, utilissimo alle colture, un po' rifuggito dai bambini in passato e anche dagli adulti, che invece merita molta attenzione.
“ Da alcuni anni mi occupo di ricci e del loro recupero” spiega.
Com'è nato il suo interesse per questa bestiola? “ Le mie conoscenze su questo mammifero selvatico, tutelato da diverse leggi, ma trascurato, sono frutto di una stretta collaborazione e di un lungo lavoro con l'Ospedale dei ricci di Maggia (Bellinzona – Svizzera). Ho cercato di trasferire questa esperienza in Italia, avendo come obiettivo la sensibilizzazione verso questo utile animale, tanto vicino all'uomo più di quanto sappia l'uomo stesso, ma così poco conosciuto e, quando capita, rifuggito e anche soppresso”.
La biologa di Reggiolo ci ricorda che il riccio è tra i più antichi mammiferi insettivori, precedente anche al mammuth: si nutre di lumache, scarafaggi, larve ed altri insetti. E' pertanto uno stretto alleato del nostro orto e del nostro giardino.
Per quali ragioni questo animaletto è stato contrastato per tanto tempo e “incompreso” dal mondo moderno, non più a misura d'uomo – come si usa dire – ma anche non più a misura di riccio?
“ Il riccio ha abbandonato il suo habitat, al campagna a causa delle monocolture ed il conseguente venir meno della grande varietà di insetti di cui si nutre”.
Per queste ragioni, quali le vostre iniziative che mirano addirittura a ricreare un luogo di ricovero e riabilitazione del riccio?
“ Insieme con il WWF e con la collaborazione dei comuni di Novellara e Reggiolo, stiamo allestendo l' “Oasi del Riccio”, in località Sculazzo, nelle valli tra Reggiolo e Novellara, dove verranno curati e riabilitati alla vita selvatica gli esemplari feriti o gli orfani allevati. Questo progetto – conclude la biologa Marina Setti – avrà bisogno di molti volontari, di persone che si prestino gratuitamente a migliorare e tutelare il riccio, ovunque si incontri”.
La futura Oasi del Riccio, contribuirà a dare interesse alle antiche terre emerse dalle acque tra Reggiolo e Novellara, ancora valli fino alla prima metà del secolo scorso – denominate”Bruciate” - paradiso di selvaggina e acquatici.
A tale proposito la biologa Marina Setti – moglie del dott. Giorgio Covi, noto medico a Reggiolo – sta ultimando la stesura di un libro – unico in Italia, che servirà a dare le giuste informazioni per poter avvicinare e raccoglire un riccio in difficoltà
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