Ecco cosa fare quando "incontri" un riccio!

Il riccio europeo è un animale selvatico, tutelato e protetto da diverse leggi, per cui non è possibile detenerlo nè trasformarlo in un animale da compagnia!

E' molto importante, però, nei casi di necessità, prelevarlo per affidarlo alle cure di un CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici).
Con un paio di guanti si raccoglie delicatamente l'animale, lo si  mette in una scatola con accanto una borsa di acqua calda, per garantirgli una normotermia.
Lo si lascia tranquillo al buio, senza somministrare alcun tipo di alimento o farmaco, se non dopo avere contattato un veterinario o un centro specializzato.  E' importante telefonare al Corpo Forestale dello Stato o ai Vigili Provinciali per ricevere informazioni sul cras più vicino.
 
QUANDO E' NECESSARIO SOCCORRERE UN RICCIO?
 
Vanno soccorsi tutti i ricci che in settembre/ottobre non hanno raggiunto il peso minimo sufficiente per superare il letargo: g 500/600.
Questo è un dato molto importante poichè, se mancano le adeguate riserve di grasso sottocutaneo da bruciare durante l'inverno, il riccio muore nel sonno o continua a vagare alla disperata ricerca di cibo che non potrà trovare e morirà di stenti.
 
 
Va raccolto  ogni riccio:
 
 
ferito
 
colpito da zecche (principale causa di morte per anemia grave) e pulci
 
malato (si sospetta che il riccio sia in questo stato quando si corica su un fianco, barcolla, trascina le zampe posteriori, fatica a deambulare..)
 
orfano che vaga in cerca della madre
 
che vaga di giorno (il riccio è notturno, di giorno dorme anche 18 ore in situazione di normalità)
 
animali che si trovano in zone di imminente pericolo (pozzi, pozzetti, tombini, strade molto trafficate, piscine, reti metalliche, reti per orti, trappole  per  topi,  cantieri  di  lavoro, ...)
 

 
Se il soccorso viene effettuato nel  periodo che va da fine aprile a fine settembre bisogna porre particolare attenzione, perchè potrebbe trattarsi di una mamma che sta allattando.
Controllare che nelle vicinanze non ci sia una cucciolata nascosta tra i cespugli in attesa di mamma riccia.
Nel caso, raccogliere con un paio di guanti i piccoli sistemarli in una scatola con una borsa di acqua calda e portarli il più presto possibile in un centro cura ricci.

ATTENZIONE:  non mettere i cuccioli nella stessa scatola della loro mamma, che, spaventata, potrebbe non riconoscerli e ucciderli.
Anche quando il riccio si trova in una delle situazioni di imminente pericolo, citate sopra, lo spostamento dalla zona di pericolo sarà limitata al minimo necessario, per evitare il rischio di allontanare troppo una mamma dalla propria cucciolata:  l'animale non andrà nè prelevato nè consegnato a centri di recupero!
 
I ricci soccorsi non devono mai essere alimentati, poichè spesso ci possono essere spaccature del palato o traumi della mandibola e un intervento "fai da te", somministrando cibo, potrebbe aggravare una situazione già precaria,
 
Quando si tratta di orfani del peso inferiore ai g 150  è necessario precisare che il recupero deve essere tempestivo. Per evitare che l'animale si raffreddi bisogna ricordare di metterlo in una scatola con una borsa di acqua calda, va idratato e nutrito per evitare l'ipoglicemia.
Il cucciolo viene alimentato ogni 3 ore, con un latte speciale: ESBILAC
® (Chifa); in emergenza si può utilizzare una tisana al finocchio o latte di capra, in attesa di avere ESBILAC.
Il latte viene somministrato tiepido, con una siringhina da tubercolina (1ml), senza ago .
Dopo ogni poppata, viene effettuato un massaggio in zona anale, per stimolare l'evacuazione; a questo fine, si può usare olio di mandorle o di oliva, per evitare irritazioni.
 
COME DOSARE IL LATTE ESBILAC

Peso Riccio

ml in 24 h

ml per pasto

N° pasti

g 30

6,4

0,8

8

g 40

8

1

8

g 50

11,2

1,4

8

g 60

14,4

1,8

8

g 70

17,5

2,5

7

g 80

19,8

3,3

6

g 90

22,8

3,8

6

g 100

25

5

5


 
 
 
 NON DARE MAI AI RICCI:
  
Latte vaccino, latte per bambini, latte per gattini
 
Derivati del latte
 
Mandorle (per la presenza di acido cianidrico, tossico per i ricci)
 
Nocciole (molti ricci sono giunti al centro in condizioni di emergenza per nocciole incuneate in trachea)
 
 
Se si vuole aiutare un riccio durante l'estate è importante utilizzare un antiparassitario per pulci e zecche (es advantage in fiale per gattini, alla dose di mezza fiala ogni g 500): evitare l'anemia da zecche per un riccio significa avere la possibilità di vivere più a lungo e meglio!


Inoltre:

 

 
Lasciare sempre in giardino un angolino ricco di rametti e foglie, che gli servono per costruire il nido, dove poter riposare al sicuro durante il giorno o per le mamme riccio per poter partorire; orti e giardini rigorosamente puliti ed in ordine, sono poco funzionali per i ricci.
 
Non utilizzare mai, in orti e giardini, lumachicidi o diserbanti, che indeboliscono il loro sistema immunitario, o muoiono immediatamente, tra atroci sofferenze, nutrendosi di lumache intossicate. Esistono prodotti, innocui per il riccio, di importazione tedesca; insistere con il proprio fornitore, perchè si procuri questi preparati!

In estate, ogni sera, mettere sempre acqua fresca in una ciotola bassa, fuori dalla porta o nell'orto (i ricci muoiono di sete e si avvicinano alle case in cerca di cibo, ma soprattutto di acqua: le campagne, per il tipo di coltura oggi adottato, sono sempre meno idonee alla vita del riccio, che diventa suburbano).

Posizionare crocchette o "umido" per gatti, in una casetta mangiatoia, con un'apertura di cm 10x10, (o un cesto di vimini rivoltato, ...) per avere la sicurezza che sia il riccio ad alimentarsi e non gatti e/o cani.

Da ultimo, ma di massima importanza e non ci stancheremo di ripeterlo: NON limitarsi mai al fai da te, ma, dopo il primo contatto con l'animale, affidarsi ad un veterinario, a SOS Ricci o ad altri centri di recupero animali selvatici provinciali, informandosi da Vigili Provinciali e Corpo Forestale dello Stato!